IL CONCORSO MORALE

IL CONCORSO MORALE

Quando si parla di concorso nel reato non ci si riferisce solo all’effettiva partecipazione; una certa rilevanza è attribuita anche a quello che si definisce “concorso morale”.

La giurisprudenza tende a riconoscere il concorso morale in diverse forme: istigazione, agevolazione, “consulenza tecnica”:

Istigazione: comportamento che fa sorgere o rafforza il proposito criminoso.
-Agevolazione: comportamento che facilita la preparazione e la consumazione del reato.

-Consulenza tecnica: suggerimenti che agevolano l’azione delittuosa (specie nel furto).

Non solo, anche la semplice “Presenza” a volte viene valutata come rilevante. Questo succede quando la “semplice presenza” dell’altra persona in realtà assicura al reo una sensazione di sicurezza o è uno stimolo all’azione. La corte di Cassazione ha considerato concorso morale il comportamento dell’imputato che aveva chiesto esplicitamente e dettagliatamente a una donna di compiere abusi sulla figlia minore infraquattordicenne, nonostante non ci fosse stato contatto diretto tra l’uomo e la vittima. 

Diversa rispetto al concorso è la situazione della connivenza, che si manifesta con un comportamento totalmente passivo, non punibile.